Roma 23 de octubre de 2008

L’ho sentita sempre dire a Lima o in varie provincie del mondo, non ricordo i nomi né le circostanze esatte, ma questa frase mi ronza ancora nella testa e lo fará durante tutta la mia vita, quando si sposa una persona, in realtá si sposa anche tutta la sua famiglia. é cosí vero che, prima di essere qui, avrei dovuto retrocedere nel tempo per annuire con un vigoroso “lo so” a chi me lo ha detto per la prima volta ed aggiungere ancora piú sicuro, che per fortuna é cosí, che consegnare tutta la mia vita alla famiglia di Ivana é la espressione piú sincera che trovo per dire che la vita eterna esiste.
Ma non torno indietro nel tempo perché non voglio smettere di godere questo momento. Non voglio dimenticare mai questo istante perché, oltretutto, dicono che ritornare indietro nel tempo fa male.

Oggi l’unica cosa che mi dispiace é non poter ringraziare la allegria che mi trasmettono i genitori, gli zii, la famiglia intera di Ivana, gli amici che sono qui e quelli che no sono potuti venire perché il mare é profondo.
Mi dispiace non poter trovare le parole che possano decifrare ciascuno dei sottilissimi fili che oggi sostengono la mia allegria.
Mi dispiace, oggi, l’impossibilitá del mio corpo di consegnare forse con un gesto o un semplice abbraccio, ció che queste povere parole lasciano nell’aria.
Ed infine, mi duole sapere che la mia lingua é crudele ed intuire con amarezza che sebbene cerchi ferocemente anche in Italiano, tanta bellezza non puó essere tradotta in nessuna lingua.
Peró Ivana é il mio ponte. Il fatto che oggi lei stia al mio fianco riassume il mio destino e rafforza la mia interezza per divenire un essere immortale.
É vero, tanta felicitá puó far diventare superbo chiunque, ma Ivana, i suoi amici ed i miei amici, la mia famiglia, tutta quella che adesso sento come mia famiglia, tutti coloro con cui oggi mi sono sposato, per fortuna non lo permetteranno.

Da parte dei miei genitori, delle mie sorelle, dei miei zii e mia, grazie di tutto.


Francisco Jurado Chueca